Il territorio
Il territorio del Comune di Sinnai si estende per circa 225 chilometri quadrati, dal margine orientale del Campidano di Cagliari fino ad abbracciare i rilievi collinari dei versanti occidentali del massiccio del Serpeddì – Sette Fratelli per terminare verso la costa meridionale con il territorio di Solanas.
Il centro urbano è cresciuto in posizione collinare a circa 130 metri sul livello del mare e con una spettacolare vista panoramica sull’ampio arco del golfo degli Angeli, delle colline dei monti di Serpeddì e dei Sette Fratelli. Occupa l’estremo lembo occidentale del territorio comunale e si inserisce nell’hinterland cagliaritano a una distanza di circa tredici chilometri dal capoluogo sardo.
I confini del vasto territorio comunale sono condivisi con Maracalagonis (per il tratto più lungo), Quartucciu (per il tratto più corto), Settimo San Pietro, Soleminis, Dolianova, Villasalto, Burcei, San Vito, Castiadas e Villasimius.
Il clima è determinato dalla posizione geografica e fortemente condizionato dalla vicinanza al mare. Si presenta particolarmente mite nella gran parte dell’anno. Domina la siccità, con piogge incostanti concentrate nell’autunno e nella tarda primavera. La neve è rara (cade quasi esclusivamente sui rilievi montani), come la brina e la nebbia, è invece normalmente presente l’umidità della rugiada notturna. Il vento dominante è il maestrale (bentu estu), fresco e asciutto, con sporadici inserimenti della tramontana. Sono presenti anche il levante (bent’e soli) e, con frequenza e durata minore, lo scirocco (bent’e mari), entrambi portatori di umidità e di pioggia.
Il mare
Il territorio comunale si estende sul versante sud-est della Sardegna in un tratto di splendida costa dove si trovano le frazioni di Solanas e di Torre delle Stelle, entrambe caratterizzate da due bianchissime e incantevoli spiagge sabbiose, meta preferita di tantissimi turisti da tutto il mondo.
Solanas rappresenta una località ideale per rilassarsi e pernottare durante le vacanze estive.
Torre delle Stelle è nota per la spiaggia “Genn’e Mari” dall’arenile sottilissimo e bianco e per il mare sempre pulito e cristallino grazie alla conformazione della caletta che, riparata da entrambi i lati, permette il godimento balneare anche in giornate di vento.
Oltre al magnifico litorale, anche il suo entroterra offre suggestive opportunità: particolari sentieri e passaggi per escursioni naturalistiche, interessanti sia da un punto di vista archeologico sia culturale, organizzate da operatori turistici specializzati.
Il Parco naturale regionale dei Sette Fratelli
Una parte dell’area protetta del Parco naturale regionale dei Sette Fratelli – Monte Genis – circa 12 mila ettari – si trova nel territorio comunale di Sinnai.
Il Parco veniva istituito e delimitato nel 1989, le vette dei Sette Fratelli dichiarate monumento naturale e la foresta di Tuviois classificata area di rilevante interesse naturalistico.
Successivamente sono state introdotte alcune modifiche alla perimetrazione e riconosciute ulteriori aree di rilevante interesse naturalistico. Nell’elaborazione del Piano urbanistico l’amministrazione ha tenuto conto delle analisi e delle conclusioni elaborate per il riassetto e la valorizzazione dell’ambito montano incluso nell’area protetta.
In particolare sono individuate aree di rilevante interesse faunistico, finalizzate alla tutela delle specie di interesse comunitario, nazionale e regionale, e di rilevante interesse forestale e botanico.
Il territorio sinnaese, variegato e rigoglioso, nella sua parte montana è rappresentato dal massiccio granitico dei Sette Fratelli con Punta Sa Ceraxa (1023 metri) e dal monte Serpeddì (1067 metri), unici nel Parco regionale dei Sette Fratelli – Monte Genis a superare i 1000 metri d’altezza.
Queste alture sono interessanti e rappresentano suggestivi siti naturalistici tipici mediterranei con numerosi sentieri organizzati per gli amanti dell’escursionismo. I boschi sono incontaminati e, a due passi dalla città, permettono di imbattersi in cervi, cerbiatti e differenti e interessanti tipologie di fauna selvatica.
Tra i mammiferi sono presenti il riccio, la lepre sarda, il coniglio selvatico, il ratto bruno, il quercino e il topo selvatico, la volpe, la donnola, il gatto selvatico, la martora, il cinghiale e il cervo sardo.
La popolazione degli uccelli comprende l’astore sardo, lo sparviere, l’aquila reale, il grillaio, il gheppio, il falco pellegrino, la pernice sarda, il piccione selvatico e il colombaccio, la tortora, il cuculo, il barbagianni, l’assiolo, la civetta, il succiacapre, il rondone maggiore, il gruccione, l’upupa,l’allodola, il pettirosso, l’usignolo, la cincia, l’averla, la ghiandaia, la cornacchia grigia e il corvo imperiale, lo storno nero, la passera sarda, il fringuello, il verdone e il cardellino. Tra gli anfibi sono presenti l’euprotto sardo e il discoglosso, il rospo smeraldino, il geotritone sardo (Speleomantes imperialis sarrabusensis) e la raganella sarda; mentre tra i rettili si ritrovano la testuggine d’acqua e quella comune, l’emidattilo turco, il tarantolino e la tarantola mauritanica, l’algiroide nano, la lucertola di bedriaga, la lucertola campestre e quella tirrenica, la luscengola, il gongillo ocellato, il biacco e la biscia viperina.
La montagna è visitabile in autonomia o attraverso organizzazioni e società che propongono visite guidate. Trekking, mountain bike, escursioni in fuoristrada favoriscono visite e gite di assoluta bellezza.
Le foreste demaniali
Le foreste, in gran parte demaniali, coprono una parte ancora esigua del territorio montano e collinare e rappresentano la meta preferita degli escursionisti di tutto l’hinterland cagliaritano. I servizi predisposti per la fruizione dei boschi riguardano in particolare l’estesa area dei Sette Fratelli, dove sono allestiti il museo del cervo sardo a Campuomu e i locali di rifugio e per la divulgazione scientifica di “Bacu Malu” e “Maidopis”.
Notevolmente diffusa è la rete di sentieri opportunamente segnalati, cui si è aggiunto il primo tratto del “Sentiero Italia” – “Sentiero Europa” del Club alpino italiano (CAI) in Sardegna, con un tracciato di cinquanta chilometri che si snoda attraverso tutto il territorio montano comunale.
Oltre alla foresta di Tuviois, ricca di secolari lecci, olivastri e filliree, la foresta dei Sette Fratelli è la più estesa e la più conosciuta della Sardegna sud-orientale. Vi prevalgono le fustaie di lecceta e sughereta, con importanti presenze di macchia-foresta e di esemplari di fillirea e resti di antichi impianti di conifere. Il più antico, nella foresta Campidano, risale al 1902.
La vegetazione ripariale offre la presenza dell’ontano nero, dei salici e degli oleandri.
Nei pressi dei laghi artificiali di Santu Barzolu e di Corongiu – creati dallo sbarramento a valle dei fiumi Masoni Scusa e Pruna e Garappiu-Corr’e Cerbu e Bau Filixi – si estende una macchia-foresta molto fitta con lecci, filliree, ginepri, carrubi, olivastri, mirti e lentischi.
Oasi Santu Barzolu: patrimonio naturalistico e storico del Comune di Sinnai
La macchia mediterranea della zona costiera ricopre i versanti più impervi dei rilievi che contornano le vallate di Solanas e di Is Tellas-Seddas de Misa. L’ambiente naturale dell’olivastro, del ginepro, del carrubo e del lentisco nelle aree più prossime al mare si completa, più verso l’interno, con il leccio e la fillirea che prevalgono nelle foreste di Mont’e Paulis (Comune di Maracalagonis) e di Minniminni (Comune di Villasimius).
Nei fondo valle si sviluppano, accompagnando il corso dei torrenti fino alla foce, le formazioni dell’oleandro e della tamerice.
Le attività venatorie coinvolgono circa 600 cacciatori locali. Nel territorio comunale ricadono parzialmente alcune zone di tutela della fauna selvatica: l’oasi permanente di protezione faunistica e di cattura di Castiadas – Sette Fratelli, la cui estensione complessiva è di 5000 ettari ricade per 2650 ettari nel territorio di Sinnai; l’oasi permanente di protezione faunistica e di cattura, denominata “Monte Genis”, vasta 1.550 ettari, ne comprende 260 nel territorio comunale.
Particolarmente diffusa è la pratica della raccolta dei funghi, che richiama numerosi appassionati dalla fine dell’estate a tutto l’autunno e nel successivo periodo primaverile.
Lo sviluppo di alcune iniziative imprenditoriali, che hanno rilanciato un antico liquore sardo prodotto con l’infuso delle bacche di mirto, ha determinato l’interesse economico alla raccolta del tipico frutto della macchia mediterranea locale.
Appartiene ai tradizionali usi delle risorse della montagna e delle aree agricole la produzione del miele, qualitativamente diversificata grazie alle molte varietà vegetali del patrimonio botanico che alimenta le arnie.